Assemblea pubblica sui nidi. In tanti, quasi tutti, chiedono al Sindaco di ripensarci…

Voglio cominciare da quello che più di tutto mi ha dato fastidio. L’Amministrazione convoca una pubblica assemblea sugli asili-nido e, per tutta la durata della stessa sono presenti in aula due carabinieri in uniforme e 4, dicasi QUATTRO Vigili Urbani, Comandante compreso. In particolare due vigili, maschio e femmina, si sono messi a fianco delle educatrici e appena qualcuno parlava a voce un po’ più alta intervenivano . Del resto il Signor Sindaco, Simone Negri, ad inizio di serata aveva tuonato chiarendo subito che chiunque avesse “disturbato” l’assemblea sarebbe stato accompagnato fuori.
Sorgono seri dubbi sul senso di democrazia che ha questa amministrazione ed anche sul rispetto delle istituzioni che rappresentano. A Cesano, a mia memoria, di assemblee se ne sono svolte anche prima che si insediassero costoro. Ci sono anche state assemblee infuocate, con voci che si alzavano e opinioni diametralmente divergenti. Mai avevo visto un’assemblea “militarizzata” sin dall’inizio in questo modo.
Il che può solo significare due cose: o il sindaco e la sua vice, per ragioni anagrafiche, non hanno mai partecipato a riunioni davvero accese, e non sapendo come gestirle hanno cercato sicurezza nella presenza di tante persone in divisa. Oppure, e speriamo di no, hanno un’idea della democrazia … come dire: piuttosto autoritaria.
Detto questo passiamo all’assemblea.

Sala piena di persone: mamme e papà, ma anche nonni, dei bimbi, ovviamente le educatrici degli asili-nido molto visibili con le loro magliette bianche, e diverse presenze di passati amministratori. C’era mezza giunta D’Avanzo, con l’ex sindaco stesso e la sua vice Lilia Di Giuseppe, c’era Bruna Brembilla ex sindaca pure lei (che assemblee come questa le sapeva gestire efficacemente senza chiamare i bersaglieri…), c’erano insomma un po’ di persone che davan l’idea di esser lì per “togliersi qualche sassolino dalla scarpa” o per lo meno di voler vedere come se la cavava il giovane sindaco.
E per il sindaco non è stata proprio una serata felice. Non sappiamo quali fossero i suoi obbiettivi quando ha convocato questa assemblea, a leggere il volantino fatto trovare sulle sedie (20160331_nidi_sindaco) si può immaginare ci sia stato il tentativo di sollevare una contraddizione tra i genitori e le operatrici. Se questa fosse stata l’intenzione non sappiamo, ma certamente non sarebbe riuscita.
In tutta la serata non si è sentito un solo intervento, uno solo, favorevole alla proposta di privatizzazione del servizio. Nemmeno uno. Anzi, c’è stata qualche mamma che ha detto di essere a propria volta educatrice di asilo-nido in altro comune, di aver subito l’esternalizzazione verso una cooperativa e di aver visto solo peggiorare le proprie condizioni di lavoro e di servizio sotto tutti i profili.
Il Sindaco ha iniziato da par suo dicendo: “proprio oggi pomeriggio ho trovato per caso in Google la relazione della ex-ASL1 (la nostra) a proposito del rapporto educatrici-bambini (1 a 7)”. Che come esordio non è proprio rassicurante. Il rapporto 1 a 7 è uno dei pilastri del ragionamento che lo portano a ritenere la concessione del servizio ineluttabile e lui lo scopre solo oggi? Ma se son relazioni inviate a tutti i sindaci della zona, doveva già averla da tempo. Se non lui gli uffici. Probabilmente si riferiva al solo documento reperito in rete e quindi disponibile a tutti, e non al suo contenuto, già noto. Ma insomma non è stato un incipit felice.
Quindi ha sviluppato lo stesso ragionamento che ormai ripete dal 15 marzo e che abbiamo già riportato in altri scritti.
La parola per tutta la prima parte dell’assemble è stata riservata ai genitori. Cosa piuttosto strana visto che l’assemblea era pubblica, pubblicizzata ovunque in Cesano, e convocata a Villa Marazzi. Se voleva parlare solo coi genitori poteva tranquillamente farlo nei due asili comunali.
E i genitori comunque hanno manifestato tutti i loro dubbi e le loro preoccupazioni su quanto sta accadendo. Per esempio c’è chi ha detto che la qualità dei nidi è data dal lavoro delle educatrici, e se loro adesso sono così preoccupate e nervose… Chi ha rammentato che non è giusto avventurarsi in scommesse coi bambini. Chi ha chiesto cosa succede se il bando andasse deserto. Chi segnalava come, in altre realtà, la società vincitrice del bando appena insediata ha disatteso tutte le indicazioni contenute nel bando stesso ed ha gestito i nidi come voleva.
Insomma tante preoccupazioni e tante perplessità da parte dei genitori, che non hanno mancato di sottolineare l’apprezzamento per il lavoro quotidiano svolto da queste donne, le educatrici, che il comune si appresta a cedere.
Segnaliamo solo alcune criticità, tra le tante. Il sindaco ha voluto dare rassicurazione a tutti sul carattere stringente che avrà il bando, le condizioni chiare e, sopratutto, sull’occhiuto controllo che il comune eserciterà sui due asili-nido che saranno dati in concessione. Lo stesso Sindaco però ha poi ammesso che, a proposito della cooperativa che dall’anno scorso copre la fascia giornaliera 16-18, citiamo testualmente: (non sono in grado di dire come ha lavorato la cooperativa . . .).
E allora, uno pensa, se tanto mi dà tanto… come farà a controllare la concessionaria ?
Sul fronte pensionistico delle dipendenti non c’è a tutt’oggi chiarezza. Il Sindaco dice di aver inoltrato una domanda all’INPS e di attendere una risposta … (si ma, siamo al 31 marzo e Giunta e Consiglio hanno già deliberato per la Concessione senza sapere con certezza cosa succede…?).
Lui comunque è convinto che ci sarà la possibilità per le lavoratrici di scegliere se rimanere nella cassa pensionistica pubblica, INPDAP, o passare a quella privata, INPS., senza dover sborsare dei soldi. La sindacalista della UIL invece, intervenuta a fine serata, non si è detta affatto convinta che sia così. Ad ogni modo, ha aggiunto, nella migliore delle ipotesi avranno comunque una pensione inferiore rispetto a quanto avrebbero percepito continuando a lavorare fino alla fine senza cambiare cassa.
Discussione questa davvero singolare e che dà l’idea della fretta, dell’approssimazione, ed anche, diciamolo chiaramente DEL DILETTANTISMO con cui tutta questa faccenda è stata gestita dall’Amministrazione.
Siamo al 31 marzo, studiano la cosa da alcuni mesi, hanno deciso e fatto deliberare Giunta e Consiglio Comunale e ancora non c’è chiarezza sul regime pensionistico che spetta a quelle 15 lavoratrici coinvolte, malgrado loro, in questa assurda situazione ?
Stanno aspettando la risposta dall’INPS ?
Ci sono lavoratrici che sono in servizio da oltre trentanni. Sindaco e la sua vice i trent’anni (di vita biologica) li hanno superati da poco. Forse questo mero dato anagrafico spiega molto…
E la finiamo qui !
Da segnalare alcuni dati politici:
  1. Sinistra Unita per Cesano Boscone, che aveva partecipato alle elezioni sostenendo la candidatura di Simone Negri, ha preso nettamente le distanze da tutta questa faccenda distribuendo ad inizio di serata un volantino. (SU_asilinido_20160331)
  2. la RSU dei dipendenti comunali, non solo le educatrici dei nidi ma di TUTTI i dipendenti comunali condanna, e con parole particolarmente dure, questa scelta dell’Amministrazione e chiede al Sindaco di cambiare idea. (20160331_RSU_CB)
  3. il Circolo donne Sibilla Aleramo, di cui fan parte l’ex sindaca Bruna Brembilla e l’ex vice sindaca Lilia Di Giuseppe, con un lungo comunicato letto in aula, ricordano la storia dei nidi, momento importante nella battaglia per l’emancipazione femminile, e prendono anche loro le distanze da queste scellerate scelte, chiedendo quanto meno di agire verso un rapporto pubblico-privato con maggiore gradualità.
Riassumendo : il Sindaco è rimasto solo ! Solo con la sua giunta, e la sua maggioranza consigliare. Una parte della coalizione che lo ha eletto si è distanziata, gli ex amministratori lo hanno bacchettato, i dipendenti comunali non sono d’accordo, i genitori si sono dimostrati più vicini alle ragioni delle educatrici che a quelle dell’amministrazione.
Per un sindaco ed una maggioranza che fino al 14 marzo sembrava andassero a gonfie vele verso un luminoso avvenire, non è male… In 15 giorni hanno dissipato un patrimonio di credibilità e fiducia.
Un politico, un buon politico, si riconosce anche dalla sua capacità di sapersi far carico delle aspettative e degli umori dei suoi amministrati. Anzi, un buon politico dovrebbe saperli anche anticipare. Ora, è evidente a tutti che la strada intrapresa non convinca nessuno ! Insistere sarebbe deleterio per tante ragioni. Non è certo a colpi di #avanticomeuntreno che si amministra un comune. Specialmente se si pensa di essere un’amministrazione di sinistra.
Walter Zucchelli 31.03.2016
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  1. Barbara Bonvini ha detto:

    Era inevitabile!!!! Ognuno si dovrà assumere le responsabilità delle scelte che fa…nel nostro paese gli asili-nido sono sempre stati un forte punto di riferimento per la cittadinanza…le educatrici che vi lavorano da decenni hanno accolto, ascoltato, supportato, condiviso esigenze, problemi e difficoltà di centinaia di famiglie. Sono sempre state vicine ai genitori durante il percorso di crescita dei loro figli con consigli e sostegni durante tutti i periodi delicati di crescita dei loro bimbi, anche quelli più difficili…hanno sempre teso la mano a chi necessitava solo di un incoraggiamento, una rassicurazione…le Educatrici “ci sono” SEMPRE e ci ” saranno” ! impegnate più che mai grazie anche al sostegno dei cittadini!

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